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SIRIA, REGNO
DI
(o seleucidico, 312-64 a.C.). Monarchia
ellenistica fondata da Seleuco I Nicatore (355-281 a.C.), che fondò
e volle come residenza reale Antiochia sull'Oronte. L'estensione del regno
su un territorio assai vasto, in teoria l'Asia di Alessandro Magno, e
la diversità di genti e culture proposero di continuo ai sovrani,
già impegnati in feroci lotte dinastiche, il problema dell'unità
contro le spinte al frazionamento e le ribellioni all'autorità
centrale. Di fatto l'India fu lasciata da Seleuco I al principe indigeno
Chandragupta e lo stesso regno dei parti nacque dalla secessione di Arsace
(da cui la dinastia arsacide) e Tiridate al tempo di Seleuco II. Una spedizione
condotta da Antioco III (223-187 a.C.) verso oriente sulle orme di Alessandro
fu proficua per il commercio, ma inefficace per una riunificazione dell'impero.
Del resto nell'età di questo sovrano il regno seleucidico subì
per il duro conflitto con Roma (ripetute sconfitte e pace di Apamea del
189-188 a.C.) l'avvio di un inarrestabile declino, finché Pompeo
ridusse la Siria a provincia romana (64 a.C.). Anche per l'economia dei
Seleucidi si può parlare di un sistema centralizzato, ma le strutture
amministrative sono assai meno conosciute di quelle dei Tolomei. Elementi
di continuità rispetto all'epoca achemenide si ravvisano nella
sopravvivenza del villaggio, popolato di contadini-servi, come unità
economica e fiscale. In generale la classe dirigente rimase sempre greco-macedone
e nessuna forma di collaborazione si ebbe con gli indigeni. Questo contribuisce
a spiegare la propensione dei Seleucidi a fondare nuove città che
favorissero il processo di ellenizzazione anche in regioni lontane. La
terra coltivata dai contadini dei villaggi restava di proprietà
del re, che poteva darla in concessione a privati o ai templi. Diffuso
era l'insediamento di militari su lotti di terreno coltivabile. Dal frazionarsi
del regno seleucidico si produssero col tempo altri regni. Pergamo, sotto
la dinastia degli Attalidi, nacque al tempo di Antioco I; la politica
dei re pergameni si fondò sempre sulla stretta collaborazione con
Roma, fino all'annessione del regno determinata dal testamento con cui
Attalo III (139/138-133) lasciò in eredità le sue fortezze
al popolo romano. A cavallo tra il IV e il III secolo a.C. nacquero in
Anatolia diversi regni indigeni: la Bitinia con capitale Nicomedia, i
cui re portarono i nomi Nicomede e Prusia; il Ponto, resosi indipendente
dal regno seleucidico, con sovrani chiamati Mitridate e Farnace; la Cappadocia
sotto la dinastia di Ariarate; la Galatia sull'altopiano frigio; l'Armenia
svincolatasi dai Seleucidi al tempo di Antioco III e resa potente da Tigrane
il Grande; la Media settentrionale emancipatasi per opera del satrapo
Atropate; la Partia; a oriente la Battriana sotto Diodoto dal 240 ca a.C.
D. Ambagli

M. Rostovzev, Storia economica e sociale del mondo ellenistico, La
Nuova Italia, Firenze 1966-1980; Aa.Vv., Storia e civiltà dei
greci, voll. 7 e 8, La società ellenistica, Bompiani,
Milano 1977; F.W. Walbank, Il mondo ellenistico, Il Mulino, Bologna
1983. |
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